
Posted on 10 Dec 2017
Vie di luce - Recensione a cura della Dott.ssa Elena Gollini
Alessandra Turolli approda alla ricerca tematica denominata “Le vie di luce” dopo un percorso articolato su più livelli di percezione cognitiva e sensoriale, che l’ha spinta a intraprendere un ulteriore intenso passaggio evolutivo di notevole portata, che influisce e influirà in modo determinante anche sulle future ispirazioni creative e si può considerare una pietra miliare, fondamentale e imprescindibile, del suo fare arte.
Le opere dedicate alle “Radici dell’essere” lasciano spazio ad una proiezione scenica dominata da una profonda visione introspettiva e scandita dalla sfera spirituale più recondita e si protendono verso il desiderio di condividere importanti riflessioni esistenziali, con un’esigenza comunicativa incalzante, che la guida ad un’elevazione di pensiero molto pregnante.
La ricerca attuale sulle “vie di luce” è dunque orientata e canalizzata a scandagliare quel prezioso comparto intimo, che ciascuno deve custodire e alimentare, all’insegna del pieno e cosciente risveglio dei sensi


La luce diventa simbolo chiave di rinascita, di rigenerazione, di illuminazione sublimata dal sapere e dalla conoscenza, di quanto, pur non essendo subito tangibile e visibile all’occhio, va cercato e colto seguendo dei parametri valutativi e interpretativi, che vanno oltre il semplice impatto estetico e celano un multiforme e sfaccettato mondo nascosto, tutto da scoprire.
La luce racchiude una potente energia vitale, una linfa pura e incontaminata, un fulgore assoluto e perpetuo, che si irradia e si sprigiona coinvolgendo il pathos dell’osservatore e appagandone la mente, il cuore e l’anima. “Per dare di più di ciò che siamo, dobbiamo uscire da noi stessi, superarci, entrare nelle regioni superiori e cogliere gli elementi che potremo in seguito distribuire. Questo è il segreto dell’Arte Divina: superarsi al fine di poter apportare all’umanità qualcosa di migliore”. (M.O. Aivanhov)
Lerici, 10 dicembre 2017
Elena Gollini